giovedì 13 ottobre 2011

La vita si prende gioco di me

Negli ultimi anni ho la netta sensazione che la vita si prenda gioco di me, che mi colpisca duramente e poi si faccia grasse risate nel vedermi a terra.
La vita ormai sembra sapere con infallibile intuito dove colpirmi e ho imparato che mi colpisce sempre nelle mie certezze, nelle cose che sono fondamentali nella mia vita, nelle cose che ho sempre pensato che mai nella vita io mi sarei ritrovata a dover fare/subire/vivere.
Ormai ho quasi paura ad avere certezze, sicurezze, cose a cui tenere, perché ho paura che la vita voglia colpirmi proprio lì, ancora una volta, per farsi tante risate su di me.

La famiglia per me era il fondamento di tutta la mia vita e invece un giorno mi ha telefonato una per dirmi che il mio uomo con cui ho prole l'aveva messa incinta, Lì tutte le mie certezze sono crollate, avrei messo la mano sul fuoco sulla fedeltà di Lui, nulla, assolutamente niente avevo intuito. Per me ogni cosa, ogni persona ha perso di significato, io e tutto sono morta e io e tutto è dovuto rinascere e ad ogni cosa e persona ho dato un nuovo nome e un nuovo significato. Io ho ancora una famiglia, ma per me non ha più lo stesso significato, non è più il fondamento su cui poggia la mia vita, la mia vita ora poggia su di me e sui miei figli.

Da allora tutto è crollato e, manco a dirlo, le cose hanno continuato a crollare, sto conoscendo la povertà, la miseria, la disperazione della mancanza di lavoro, il dolore di perdere tutti i propri sogni e di tentare di sopravvivere cercando di fare un lavoro che hos empre disprezzato, che mai nella mia vita avrei voluto pensato di fare.

Ogni giorno mi guardo dentro, chiedo ispirazione, per capire il senso, per capire perché la vita si diverte a togliermi la sedia da sotto il sedere (scusate il latinismo). Io che sono così tanto gelosa delle mie cose e dei miei affetti, ho dovuto imparare che nessuno mi appartiene, che l'amore lo si dà in cambio di nessuna certezza e di tutti i rischi. Io che mi credevo così intelligente, così capace, così brillante, devo sporcarmi le mani se voglio guadagnare i soldi per sfamare me e i miei figli. Devo conoscere la povertà, la miseria, l'umiliazione.

Eppure penso che un significato positivo che devo riuscire ad apprendere c'è, non è possibile che davvero la vita sia cattiva, da temere, che si debba sperare di non avere niente a cui si tenga veramente perché se la vita se ne accorge viene qui, se lo prende e mi ride in faccia beffarda.

mercoledì 12 ottobre 2011

Mai più una parola d'amore

Ho detto a Lui alcuni giorni fa che non gli dirò mai più una parola d'amore, Lui come al solito ha reagito con indifferenza e pareva che il dolore fosse più il mio che il suo.
Dopo quello che ha fatto, tradirmi con una da cui ha avuto un figlio, una che continua a giragli intorno e che non vuole saperene gi uscire dalle nostre vite, io non potrò mai più parlargli d'amore, per rispetto all'amore.
Lui come al solito non è riuscito a dirmi una sola parola.

Film del giorno "Ma come fa a far tutto?".