martedì 28 settembre 2010

I Ching

E di consegnuenza sono tornata a leggere il libro "I Ching" che avevo comprato tanto tempo fa, ma che ancora non avevo veramente afferrato. Mi ci sto semplicemente avvicinando perché un'anima semplice come la mia lo trova difficile.

E poi, da un po' di tempo tutte le mie letture mi riportano a Jung, fosse che la mia maturità è arrivata finalmente al momento in cui posso avvicinarmi a Jung e a Freud e comprenderli davvero?

lunedì 27 settembre 2010

Sono la sua principessa

Mio padre mi tratta come Cenerentola, nel modo in cui viene trattata dalla matrigna. Non che favorisca qualcuno al mio posto, ma ama trattarmi male, senza riguardi, in modo cinico.
Il dolore che mi ha dato e continua a darmi trattandomi senza alcuna dolcezza è come una ferita sempre aperta e i danni prodotti sono incalcolabili e profondamente dolorosi a loro volta.

domenica 26 settembre 2010

Per fortuna al cinema

Per fortuna nonostante tutto sono potuta andare al cinema. E questo film mi ha fatto venire ancora di più la voglia di studiare tutte le principali religioni, perché credo che da esse si possa attingere pace e verità

Film del giorno "L'ultimo dominatore dell'aria".

lunedì 13 settembre 2010

Per fortuna nessuno mi guarda

Oggi gliel'ho detto: per fortuna che nessuno mi guarda, perché altrimenti delle volte, quando lui li tratta male e mi fa arrabbiare...
Neanche riesco a dirlo, perché è così, non ci riesco a fare le cose cattive, quindi forse, anche se mi guardassero, lui potrebbe comunque dormire sonni tranquilli.

Nu shu, mudra, la scrittura segreta, kalaripayat, Testimoni di Geova

domenica 12 settembre 2010

Di che religione sei?

Io se potessi sarei di tutte le religioni del mondo, ma non nel senso delle restrizioni, ma nel senso della meraviglia della vastità dell'idea di immenso, di infinito.

Nu shu, mudra, la scrittura segreta, kalaripayat, Testimoni di Geova

sabato 11 settembre 2010

Lui è un bruto

Lui è un bruto, anche se non usa mai le mani per esserlo, almeno non le usa con me. Con me usa mezzi molto più sottili che per loro natura riescono ad arrivare molto più in profondità e a devastare l’anima.

Lui risponde sempre male, lui non dice per favore e non chiede scusa, non mi sta vicino quando ho bisogno di lui, si compiace nel vedermi fallire, non riesce a sentirmi, né a vedermi, quando ha torto aggredisce e scappa, è un narciso e un egoista, ama se stesso al di là e al di sopra di ogni cosa.

Lui è un bruto in un modo così sottile che agli occhi esterni lui appare come un uomo gentile, cordiale e spiritoso e allegro, io invece sono quella acida e scostante. Va bene così per le persone che non riescono a guardare un centimetro più in là.

Nu shu, mudra, la scrittura segreta, kalaripayat, Testimoni di Geova

giovedì 9 settembre 2010

Con lui anche se...

Io sono una di quelle che hanno scelto di rimanere con il proprio marito anche se...
Sì, avete capito subito tutti.
Anche se lui mi ha tradito, ma ha fatto le cose in grande: lui e lei hanno avuto un figlio, che lui non ha riconosciuto. La soluzione che io, lui e tutto il parentato (mio e suo) abbiamo preso è stato di fare finta che non sia successo niente e di andare avanti come se la nostra fosse la bella famigliola della pubblicità e come se il figlio illeggittimo che ha spezzato il mio cuore e la mia vita a metà non si aggirasse per le stesse strade del mio stesso quartiere.
Così tanta ipocrisia mi fa soffrire, io non amo essere una bugiarda o fare finta, ma per me questo è un dolore distruttivo e l'unica soluzione che fino ad ora ho trovato è stata fare finta di niente, soprattutto per i miei figli, perché non vorrei mai che scoprissero lo schifo che ha fatto e che è loro padre.
Naturalmente io non mi sento una vittima, o almeno non solo, perché una delle cose che sono per me dolorose è il fatto che questa vicenda mi ha trasformato ai miei propri occhi dalla protagonista della mia favola che è la mia vita a rivestire il ruolo della matrigna cattiva dentro la mia favola orribile che è diventata la mia vita. La forte vergogna che provo si accompagna dentro di me anche a un senso di colpa. Penso che chi mi guarda con tutta la cattiveria del mondo pensa che se lui miha fatto tanto forse avrò fatto qualcosa per meritarmelo. Io dico che niente di più falso c'è, io lo amavo più di me stesso, per me lui era l'aria che mi faceva vivere, io gli ero fedele, avrei fatto qualunque cosa per lui. Io penso che in una coppia quando ci sono problemi, le persone che per natura sono bugiarde e traditrici, scelgono di tradire, le persone che amano scelgono di affrontare i problemi per risolverli. Io penso anche di essere giudicata male nei riguardi di quello che più persone mi hanno detto essere un innocente, il figlio di lui e lei. Io però penso che anche io sono innocente eppure il mio dolore dopo tanti anni è ancora accesissimo e penso non si spegnerà mai, quel figlio illegittimo invece penso che possa anche essere felice. La mia famiglia non esiste più, ora faccio parte di uno schifoso harem, per il figlio illegittimo invece c'è sempre la prospettiva e il sogno che mammina e papino un giorno si vorranno bene e che papino lasci la bastarda per stare con mammina.
Ecco come ho sistemato le cose fino ad ora, un casino in pratica.
E lui non è mai stato d'aiuto, quando c'è qualche problema attacca per poi scappare e anche questa mattina naturalmente ha fatto così, per me prima era di un dolore dilagante, ora invece per fortuna dopo un po' riesco ad alzarmi e - hai visto? - riesco persino a scrivere su un blog!

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mercoledì 8 settembre 2010

La vita sul tuo viso

Oggi ho incontrato una donna che fa parte di una di quelle sètte cattoliche che ordinano di fare un sacco di figli, lei ne ha una marea eppure, eppure ha un viso meraviglioso, senza una ruga e dei capelli che sembrano appena usciti dal salone di una parrucchiera. Dopo mentre pensavo a quanto sono misera io mi è venuto in mente che forse gli anni sul tuo viso non si scrivono a causa dei figli, ma a causa dei mariti.
Mi sono voluta dare questa magra consolazione, forse è solo stata fortunata quando Dio prima di nascere ha tirato a sorte quel suo dna da sballo.
Vabè, forse oltre al dna le è capitato anche un bel modo di pensare che le ha consentito di trovarsi un bravo marito che non le dà cattivi pensieri e che non le fa venire le rughe.

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lunedì 6 settembre 2010

Ecco tornare la felicità

Ecco sento tornare la vita dentro di me e sono felice di poter dire che questa vita è mia, la felicità che provo deriva da me stessa, perché nonostante tutto sento che sto dando voce alla mia anima.

Sto leggendo il bellissimo libro "Il codice dell'anima" di James Hillman, come lui dice sento che quando si lascia vivere il daimon che c'è dentro di noi e gli si lascia fare quel che lui è venuto al mondo a fare, allora possiamo sentirci ed essere vivi, sentire la vicinanza di Dio e capire il perché del nostro essere.

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