martedì 21 dicembre 2010

Donne martiri

Probabilmente molte donne, votate crocerossine, poi dolorosamente convertite in martiri dei loro uomini, pensano in questo modo di innalzare il loro valore di fronte a un qualcosa o un qualcuno che un giorno le ripagherà per tutto quello che hanno dovuto sopportare in nome dell'unità familiare.
Invece quel giorno in cui aspetti la tua ricompensa, sono i figli a presentarti il conto perché si trasformano nel tuo uomo che tanto ti ha fatto soffrire mentre tu amorevolmente accudivi i suoi pargoli.
Certo l'unità familiare sì, accudire i propri pargoli sì, ma sopportare in silenzio chiunque e qualunque cosa non pare portare niente di buono, se non altro e altri da sopportare.
Solo il modo per parlare, per aprire gli occhi, per alzare la testa, solo il modo è la cosa che ci deve interessare, che dobbiamo ricercare, il silenzio di una donna che soffre è il dolore della sua amata progenie che si avvia a seguire le sue orme.

Buona giornata a tutte le donne che combattono, ma non fanno guerre :)

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