sabato 2 aprile 2011

Un tranquillo weekend di paura

L’ultimo è stato una dei soliti tremendi week end che vivo da anni dentro la mia famiglia. Sabato è venuto a casa un amico di uno dei nostri figli. Quando capita così, lui si isola in un’altra stanza e trascorre lì tutto il tempo, visto che l’amichetto si è fermato a cena, lui si è cucinato la cena a parte e l’ha consumata isolato. È rimasto in quella stanza finché l’amichetto non è andato via.

La domenica uno dei nostri figli era stato messo in punizione dal padre, non ricordo neanche perché, la punizione consisteva nel non farlo partecipare ad un impegno sportivo (ottima idea non fargli fare attività fisica e farlo stare fermo dentro casa per un motivo che il figlio neanche capisce o ricorda). Come se lui non avesse proclamato la sentenza di punizione, come se niente fosse, è stato lui stesso ad accompagnare nostro figlio all’evento sportivo, naturalmente senza fermarsi a guardarlo.

Il sacro pranzo domenicale dai miei genitori si è svolto in totale serenità grazie al fatto che sia mio padre che lui non vi hanno partecipato. Lui ha accampato la scusa che dato che mio padre è arrabbiato con me e lui e non ci parla, considerato che lui non può fare finta di niente, considerato che lui è così stanco a causa dei suoi 1000 problemi, allora non andrà più a pranzare a casa dei miei.

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